Blog

Come creare un’app per la tua attività commerciale

come-creare-un-app-per-la-tua-attivita-commerciale-quickly-international

Creare un’app per la propria impresa è fondamentale per rimanere al passo coi tempi. In questo modo, si migliora l’immagine aziendale, si rende l’attività multicanale e si conquistano nuovi utenti. Tuttavia, prima di chiedersi come, è bene scegliere quale tipologia di app faccia al caso tuo e del tuo business.

 

Come creare un’app: i primi passi

A meno che tu non sia un esperto nel settore delle app mobile, è sicuramente necessario affidarsi a professionisti che siano in grado di creare delle app native (app proprietarie), oppure a delle piattaforme pronte all’uso del tipo “do it yourself”.

App Pronte all’uso. Talvolta, la soluzione più semplice per creare un’app, ottimizzando tempi e budget, è quella di optare per app che abbiano una struttura “preconfezionata”, ovvero “pronte all’uso” che racchiudono già una serie di funzioni base e facilmente adattabili a diversi business. Spesso queste app preconfezionate sono legate a degli abbonamenti mensili con importi variabili, e senza vincoli di tempo. Infatti, sebbene l’azienda non sia proprietaria dell’app, è comunque possibile mantenere “attiva” l’app finché si paga il canone mensile previsto.

App Native. La grande differenza consiste nella possibilità di creare un’app altamente personalizzata e di cui si è proprietari. Funzioni e interfaccia sono quelle aziendali, la brand awareness è evidente. Inoltre, il più grande vantaggio è che si paga una volta sola e l’app è proprietaria sin dal primo giorno.

Adesso, vediamo meglio pro e contro delle app “pronte all’uso”.

 

1- Sviluppo e distribuzione dell’App

Quando si parla di app “pronte all’uso”, occorre entrare nel concetto dei piani mensili o abbonamenti: maggiore è il canone mensile, maggiori saranno le funzioni disponibili in app.

Cominciamo dunque dai sistemi operativi. Android (Samsung, Wiko, Huawei) è sicuramente il sistema più diffuso, mentre lo sviluppo di iOS (Apple) costa di più. Tuttavia, rinunciando a quest’ultimo, si taglia fuori un’importante fetta di mercato, dunque è bene prevedere anche lo sviluppo per dispositivi a marchio Apple.

Naturalmente, dopo lo sviluppo c’è la fase di distribuzione. Per essere presente nelle rispettive librerie o App Store, occorre pagare un canone. Anche in questo caso, l’app può essere pubblicata su Google Play Store con un costo ridotto, e maggiorato se si aggiunge la pubblicazione in Apple App Store.

2- Numero notifiche push

Le notifiche push sono una risorsa molto importante. Solitamente, gli utenti non disattivano le notifiche push, a volte perché non ne sono in grado, a volte per pigrizia, permettendo così il mantenimento di un rapporto attivo tra azienda e cliente, stuzzicando quest’ultimo con offerte e promozioni.

Anche in questo caso, ad un maggiore numero di notifiche push corrisponde un canone mensile più alto.

3- Opzioni servizio clienti

Sono disponibili 3 livelli di customer care: tramite mail, mail + chat oppure mail + chat + supporto telefonico. Ogni upgrade ha un costo. Il supporto telefonico è previsto solo per quelle aziende che pagano l’abbonamento app più completo e costoso naturalmente.

4-Marchio Azienda Fornitrice

Solitamente, quando si acquista il pacchetto base o quello mediamente costoso, la condizione è quella di essere costretti a mantenere il watermark, ovvero il logo della piattaforma che concede l’utilizzo dell’app. Così, affinché tale watermark venga rimosso, è necessario selezionare l’abbonamento più costoso.

La presenza del marchio non è nulla di drammatico, ma può distogliere l’attenzione dal proprio logo aziendale. Inoltre, l’utente capirebbe subito che l’azienda non possiede realmente quell’app e il concetto di brand awareness verrebbe meno, impattando l’immagine aziendale. In tal caso, l’app potrebbe avere persino un effetto boomerang.

 

Creare un’app con abbonamento mensile: gli svantaggi

come-creare-un-app-commerciale
Creare un’app preconfezionate ha dei vantaggi economici, tuttavia occorre valutare pro e contro.

Dunque, scegliendo un abbonamento medio (né base, né premium), si può avere un’app funzionale con meno di € 1.000 annui. Naturalmente, si tratterebbe di una soluzione parziale e limitante.

– No al supporto in italiano

Tuttavia, rivolgersi a questo tipo di piattaforme in abbonamento vuol dire accettare una serie di condizioni. In prima battuta, c’è la barriera della lingua: infatti questo tipo di servizi app non sono sviluppati quasi mai da italiani e la sola lingua disponibile è quella inglese (talvolta tedesco o francese), sia durante la creazione che l’assistenza. A volte, se si può chiedere supporto attraverso una chat, viene in aiuto il traduttore automatico dall’inglese, ma non è come parlare con un madrelingua italiano. Se non si mastica la lingua straniera, quindi, possono sorgere diversi problemi.

– L’app “fattela tu”

Do it yourself! Questa è la logica delle piattaforme pronte. Certo, gli sviluppatori si prodigano nell’offrire sempre qualcosa di intuitivo e di facile utilizzo, ma per un neofita può non essere così facile lavorare da solo e in autonomia alla creazione di un’app. Esistono dei tutorial (sempre in inglese), ma la mancanza di esperienza può davvero essere un ostacolo. Specialmente, quando si arriva alle API (application programming interface).

– Un canone a vita

Infine, il vincolo più grande. Sebbene non ci siano limiti di tempo per l’abbonamento, nel caso in cui l’app (come ci si augura) funziona e va bene, si resta legati a vita (o, quantomeno, durante la vita del proprio business) alla piattaforma in questione.

Se, per un puro caso, la piattaforma che concede l’app scomparisse da un giorno all’altro, lascerebbe l’azienda a bocca asciutta. Pertanto, seppur l’azienda decidesse di sfruttare l’app per soli cinque anni, avrebbe investito la bellezza di € 5-10.000 euro in vano per un’app che non sarà mai di sua proprietà.

Passiamo ora alle app native o proprietarie.

 

Vantaggi nel creare un’app proprietaria

creare-un-app-nativa-negozi-commerciali
Creare un’app nativa è un’ottima soluzione per chi vuole comunicare valore aggiunto e brand awareness ai propri clienti.

Creare un’app proprietaria, o app nativa, ha molteplici vantaggi, specialmente in termini di valore aggiunto.

1) Maggiore Brand Awareness

Il cliente è in grado di percepire perfettamente il valore di un prodotto, dunque le differenze fra un’app nativa ed una “già pronta”. Se l’app è personalizzata, dunque diversa dalle tutte le altre, il cliente la percepirà come un qualcosa di realmente esclusivo. Per estensione, anche l’azienda comunicherà un’immagine “più esclusiva” rispetto alle altre.

2) Zero vincoli e zero canoni

Certo, inizialmente, si tratta di investire di più rispetto alla logica di un abbonamento mensile. Tuttavia, si ha la possibilità di accedere, sin da subito, ad un prodotto di grande valore e realmente personalizzato, dunque su misura del proprio business, senza incorrere nei vincoli e nelle molteplici variabili contemplate dall’abbonamento.

3) Supporto in italiano

Creare un’app tramite una software house made in Italy, vuol dire poter contare su tutto il supporto necessario e in lingua italiana. Inoltre, non dovresti provvedere in maniera autonoma alla realizzazione dell’app, poiché sarebbe il team di programmatori ad occuparsi di tutto.

4) Un’app di proprietà

Altro vantaggio è quello di possedere realmente l’app, ovvero essere proprietari di qualcosa di tangibile. Quindi, in qualunque caso, l’app rimarrebbe di proprietà dell’azienda che l’ha commissionata.

5) Funzioni 100% personalizzabili e notifiche push illimitate

Le funzioni nelle app proprietarie sono interamente personalizzabili: dalla funzione carrello (mobile commerce) all’integrazione con Whatsapp, Facebook e Instagram; dalla funzione fidelity all’invio illimitato di notifiche push; dalla galleria foto alla condivisione di info, le possibilità sono a dir poco infinite.

 

Riflessioni finali

Come creare un’app per la tua impresa? Tiriamo le somme. Se il tuo budget è molto ristretto e non hai grandi obiettivi aziendali, dovresti prendere in considerazione le app “pronte all’uso” dal valore di € 800-2000 annue (come questa piattaforma). Se, invece, hai grandi ambizioni per la tua impresa e vorresti creare un’app con un obiettivo ben preciso e delle funzioni ad hoc, un’app nativa fa sicuramente al caso tuo. In tal caso ti consigliamo questa software house che propone già una serie di funzioni ad hoc per settore merceologico.

Ad ogni modo, come hai potuto leggere, creare un’app non è la domanda giusta. Piuttosto, domandati quanto vale la tua impresa, quali sono i tuoi obiettivi e quale budget saresti disposto a spendere per un lavoro ben fatto.

 

Se l'hai trovato utile, condividilo su:

Iscriviti alla Newsletter di Quickly International →

2 Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *